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Il libro:
Hunger Games. È uno dei pochi libri che è riuscito a piacermi dopo essermi letta di fila la saga di Games of Thrones.
G.R.R. Martin mi ha rovinato: i libri letti successivamente sono sbrigativi, poco dettagliati e confusi. Questa è l’impressione che mi danno dopo un anno passato a Westeros e dintorni.
Eccetto Hunger Games, che è stato una sorpresa. Ne avevo sentito parlare molto bene ma conoscendo la trama solo a grandi linee ero convinta che fosse basato su patemi amorosi adolescenziali messi furbamente all’intero di uno scenario cruento.
Niente di più sbagliato: il mondo di Panem è ben delineato, gli eventi scorrono secondo una sequenza logica, non si ha l’impressione di forzature per ficcare i protagonisti in determinate situazioni. È presente però qualche coincidenza di comodo per far progredire la trama, ad esempio quando la protagonista ha necessità di distruggere le scorte nemiche e, guarda caso, questi ultimi hanno minato la propria base.
Lo stile di scrittura, in prima persona, è secco e asciutto e le reazioni dei personaggi sono realistiche. La fantomatica storia d’amore che ci dovrebbe essere è decisamente quanto di più atipico abbia mai letto, un punto a favore e una ventata di freschezza per quanto drammatica.
La spettacolarizzazione mediatica del reality è descritta e resa molto bene. Una critica alla società non indifferente.

Il film:
Il film l’ho visto dopo aver letto il libro. Tranne che per qualche dettaglio è molto fedele alla trama. Tento di pensare a cosa avrei capito delle motivazioni dei protagonisti se non avessi letto il libro ma non ne sono in grado. Quindi a parte dire che mi è piaciuto molto non riesco a trovare difetti o buchi di trama. Forse un po’ sbrigativo sul finale, magari per chi non ha letto il libro non viene reso abbastanza bene perché Katniss venga trasformata da donna a bambolina sognante (o forse sì?). Una gradita aggiunta invece il discorso del presidente sulla speranza e sulla necessità di un vincitore, che nel libro manca.
Molto ben resa tutta la parte del reality fra interviste e studi televisivi. Trovo che l’escamotage per spiegare allo spettatore cosa stia succedendo tramite i conduttori televisivi sia ben integrato con il resto della trama. Nel libro il lettore impara tutto grazie ai pensieri della protagonista ma nel film hanno scelto una buona alternativa.

Consiglio sia la lettura del libro sia la visione del film (quest’ultimo però dopo aver letto il libro).
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L'Androide Abram Lincoln

Non mi è piaciuto, non ho molto altro da dire. Dick o non Dick stavolta mi sono annoiata. È colpa dello stile di scrittura: scoordinato, distraente, dialoghi fatti di frasi buttate a caso, reazioni agli eventi da parte dei protagonisti estratte a sorte dal sacchettino.
L’ho letto in traduzione, quindi – magari – posso conservare l’illusione che in lingua madre la storia faccia un effetto migliore.
Il tema portante del romanzo è la schizofrenia e lo stile di scrittura lo rispecchia in pieno, sarà fatto apposta per dare al lettore un’esperienza a tutto tondo? Magari si tratta di un esercizio di stile, o magari si tratta soltanto di confusione e basta.
Dick stesso ha sofferto di schizofrenia, quindi è interessante leggere sull’argomento da chi ha avuto un’esperienza diretta. Penso che sia per questo che vale la pena leggere il libro, malgrado a me personalmente continui a non piacere.
Le recensioni sono discordanti: c’è chi lo osanna e c’è chi invece lo trova brutto, ma per non stroncarlo si limita ad un più diplomatico: "non è l’opera migliore di Dick".
Ammetto che potrebbero esserci paragrafi splendidi se solo fossero scritti meglio. Ad esempio è affascinante il momento in cui l’androide Lincoln prende vita, specialmente perché descritto attraverso gli occhi e le emozioni del protagonista.
Penso che sia questo ad amareggiarmi maggiormente: ciò che avrebbe potuto essere. O forse ciò che è esattamente così come è, e sono io che non riesco a capire; perché alla fine è sempre Dick, e nemmeno io riesco a stroncarlo.

L'Androide Abramo Lincoln
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"Ogni volo ha inizio con una caduta"
- Il Corvo con Tre Occhi
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Gioia e perplessità. Finalmente qualcuno ha pensato di farne un film, spero che siano riusciti a rendere l'atmosfera giusta perché non è affatto semplice.
In ogni caso non vedo l'ora di vederlo. Però prima mi dovrei rileggere il libro dato che sono passati un bel po' di annetti...

IL-PARADISO-DEGLI-ORCHI_14_11_2013
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L’unica vera recensione di questo libro è: leggetelo.
La pappardella che segue sono solo considerazioni personali.

hyperion



Su un’astronave-albero ci sono un prete, un soldato, un teologo, un investigatrice, un poeta, un console e un templare. Sembra l’inizio di una barzelletta ed invece si tratta di un libro di fantascienza di alto livello: Hyperion.
Hyperion relega la maggior parte dei libri che ho letto al ruolo di favolette. Per questo è difficile farne una recensione che non sembri la pubblicità esagerata di una quarta di copertina.
L’impianto del libro è classico: sette personaggi costretti ad un periodo di convivenza forzata raccontano la propria storia. I sette, ognuno per un motivo diverso, stanno compiendo un pellegrinaggio alle Tombe del Tempo per incontrare una terribile e semi-mitologica creatura chiamata Strike, con la consapevolezza che le probabilità di uscirne vivi sono ridotte al minimo. La forza di Hyperion sta nelle storie raccontate dai protagonisti, nella bravura dell’autore di creare mondi e atmosfere; storie mai facili, drammatiche, originali ed evocative.
Leggiamo così le vicende dei pellegrini ed è impossibile sceglierne una e dire: “questa è la mia preferita”. Quando leggiamo la storia del prete sentiamo la voce del prete, quando leggiamo la storia del soldato sentiamo la voce del soldato, e così via, senza che la voce dell’autore si intrometta con le su convinzioni personali o con giudizi annidati fra le righe – nessun facile moralismo – e per scrivere in questo modo ci vuole una grande capacità di immedesimazione. L’unico appunto che posso fare è che, fra tutte le storie, quella dell’investigatrice e la più classica e già vista ma questo non toglie forza al personaggio.
Altro punto che ho apprezzato è l’inserimento nella trama del Debito Temporale, ossia chi viaggia sulle astronavi è sottoposto ad uno scorrere del tempo differente da chi sta fermo su di un pianeta (se sull’astronave sono passati tre mesi, sul pianeta sono passati cinque anni). È il primo libro di fantascienza che leggo che non sorvola sulla relatività ma ne fa il proprio punto di forza.
Difetto: la narrazione è talvolta interrotta dall’inserimento di una poesia. È una cosa che non mi è mai piaciuta a meno che non sia necessario citarne brevi versi a beneficio della trama e qui non succede. L’autore è un fan del poeta Keats e abusa – a mio gusto – di questi inserti. So che le poesie di Keats sono bellissime ma purtroppo la traduzione in lingua italiana le massacra e per me povera lettrice non ferrata in materia si sono rivelate solo una distrazione e non un valore aggiunto.
Hyperion si conclude con un finale aperto che trova piena conclusione nel libro successivo: La Caduta di Hyperion. Tuttavia è uno di quei finali aperti che reputo ben fatto, mi avrebbe soddisfatto anche senza un seguito perché a volte non è importante tanto la destinazione quanto i compagni di viaggio.
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La Campana dell'Arciprete: saga contadina con delitto - di Danila Comastri Montanari



"Se vuoi veder l'inferno, Bologna d'estate, Bologna d'inverno"


E' il primo libro che ho letto da pendolare, durante il tragitto giornaliero dalla mia nuova casa al mio solito lavoro, ed ero ancora così distratta dalla nuova esperienza da non avergli prestato la dovuta attenzione. E' inoltre uno degli ultimi libri in versione cartacea che ho letto prima dell'acquisto dell'e-reader, ma niente di questo ha nulla a che fare con la trama o una recensione seria sull'intreccio o lo stile di scrittura. Non è però mia intenzione fare una recensione tecnica, anche perché scrivo queste righe a un anno o più dalla lettura pertanto devo andare a ripescare nella memoria le informazioni; tuttavia anche internet aiuta e chi fosse interessato ad un riassunto fatto bene lo può trovare senza problemi: http://www.oocities.org/athens/oracle/6791/arci-italiano.htm>.
Si tratta di un giallo, il periodo storico è quello della restaurazione pontificia ed il protagonista è un prete in là con gli anni, saggio e buono d'animo, amante della buona tavola, disinteressato di politica e di giochi di potere. Un giorno viene trovato il cadavere di una giovane donna in cima alla torre campanaria, la figlia nubile del mezzadro che gestisce il più bel podere dei dintorni. Il problema è che la giovane era incinta e trovare l'assassino non è cosa semplice dato che la lista dei sospetti si allunga sempre di più ad ogni voltata di pagina. Toccherà al prete ed al suo amico-rivale, un medico ghibellino, sbrogliare la matassa.
I personaggi descritti nel libro sembrano veri se teniamo conto della mentalità del tempo. Mi è piaciuto che l'autrice non tenti di appiccicare un comportamento moderno ai suoi protagonisti, non scriva di contadini e manovali con mente aperta o più colti di quel che avrebbero mai potuto essere per "destino di nascita"; né tantomeno di nobili che rinunciano al loro snobismo nei confronti di plebe o parvenu. Per paradosso è il fatto che il personaggio del contadino sembri la macchietta del contadino e il personaggio della contessa sembri la macchietta della contessa a renderli più veri.
Un'altra abilità della Montanari è riuscire a rendere la parlata e la cadenza della regione. Tutti i dialoghi sono in italiano, del dialetto ci sono solo pochi termini sparsi qua e là, tutta via c'è una "cadenza" nel parlato da renderlo caratteristico e riconoscibile.
L'intreccio giallo non è il pezzo forte del libro, non è stata la curiosità di scoprire l'assassino a farmi continuare a leggere ma la ricostruzione dello spaccato di vita della bassa bolognese. Molto azzeccato anche il protagonista, un personaggio verso il quale è impossibile non provare comprensione ed empatia.

P.S.: La citazione all'inizio della recensione viene proferita dal protagonista quando si reca in città ed è riferita al clima umido che rende insopportabile il caldo estivo ed il freddo invernale.
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Titolo trovato in esposizione ad una mostra e degno di essere fotografato :-)

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A meme from: [personal profile] space_oddity_75 and [personal profile] florealpolla

Grab the nearest book. Flip to page 45. The first sentence describes your sex life for the next twelve months.

Ecco la soluzione, mi devo preoccupare? O_o

Un pertugio di pochi centimetri dal suolo. Qualcuno ha già provato a passare da qui.
"Impossibile" interviene Charlie. "Non c'è spazio."
"Dall'altra parte c'è un dispositivo per aprire"
(Il codice del quattro di Ian Caldwell e Dustin Thomason)
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Sapevo che il cyberpunk non era il mio genere ma ho voluto sperimentare comunque. Non voglio continuare ad associarlo a filmacci di serie B, lo voglio leggere dalla penna di chi l'ha creato - o perfezionato.
Neuromante è un classico, non mi dilungo a descriverne la trama: si può trovare su wikipedia o altri siti dedicati. Pertanto queste sono solo impressioni personali e non una vera recensione - tuttavia può contenere spoiler.

bla bla bla cyberbla )
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La promozione sta per scadere, ma voglio segnalare l'iniziativa.
Questo scrittore ha deciso di regalare la versione e-pub del suo ultimo libro come trovata di marketing. Bravo!
Per avere l'e-book gratis bisogna iscriversi al suo forum. Non c'è bisogno di dirlo: usate l'indirizzo e-mail destinato allo spam.

Qui le spiegazioni di come fare:

http://stefanovisona.it/nontisvegliare/

Una piacevole sorpresa. Perché lo fa? Perché ormai ha già venduto un sacco di copie cartacee e vuole sperimentare questo tipo di promozione come pubblicità per i prossimi libri. E' un modo per allargare il bacino di utenza, utilizzando i lettori "a sbafo" come passaparola (in effetti come sto facendo io con questo post). Prima di leggere di questa promozione non avevo idea di chi fosse questo tizio, adesso invece ne leggerò il libro (se Calibre non mi tradisce: è nel formato di Amazon).
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Sembra una figata pazzesca (e legge qualsiasi cosa!), magari fra un anno ce ne saranno a prezzi più abbordabili. L'unico "difetto" è che essendo un 9' è poco pocket ma è pensato più per lo studio che per la lettura di libri:

http://www.ebook-reader.it/news/il-jetbook-color-di-ectaco-e-disponibile-al-preorder/
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Suggerimenti di lettura libri:

La saga dei lungavista: l'apprendista assassino
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E' arrivato l'e-reader. Non volendo avere problemi di formato ho preso una marca consigliatami da un'amica che si trova bene: la bookeen.
Cercando delle recensioni su internet ho trovato il confronto fra il Cybook Orizon (che è nella fascia di prezzo che mi posso permettere) e il Sony PRS 650.
I due modelli sono diretti concorrenti ma hanno funzioni diverse, ognuno ha qualcosa in più che all'altro manca - le recensioni erano però concordi che il Sony fosse il migliore. Mi ero convinta a comprare il Sony quando confrontando i prezzi ho visto che il Cybook lo potevo acquistare a 50,00 euro in meno rispetto al Sony, così sono tornata sui miei passi e ho preso il Cybook.
A listino il Sony costa 20,00 euro più del Cybook e mi stava bene, ma 50,00 euro sono già una somma che può farmi tornare sui miei passi.
Sony ha fatto questa mossa, non si sa se per ragioni di marketing o per altri problemi legati alla produzione: non ha commercializzato l'e-reader PRS650 per un mese o circa e i negozi ne sono rimasti sprovvisti. Adesso l'ha rilanciato sul mercato, il modello non ha subito migliorie ma si trova solo a prezzo pieno o con poco sconto. Il Cybook al contrario ha già subito ribassamenti di prezzo.
Devo ancora collegarlo ad internet per tirare giù gli ultimi aggiornamenti e vedere se migliora.
Non ho ancora iniziato a leggere seriamente, sto ancora facendo esperimenti ma per ora la cosa che mi manca di più è l'assenza dei dizionari integrati che forniscono la traduzione simultanea dei testi in inglese. Trovo che questo sia il difetto maggiore.
Non mi dilungo sulle caratteristiche tecniche che possono essere lette direttamente sul sito ufficiale: http://www.bookeen.com/it/cybook/?id=2
Però ho voluto fare un video di unboxing (il mio primo!) non particolarmente spigliato o brillante nei dialoghi, però spontaneo anche se ho tagliato le parti in cui proprio mi sono resa conto di aver preso fischi per fiaschi.
Eccolo qui:

CHIACCHIERE

Jan. 1st, 2009 10:22 pm
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AGGIORNAMENTO LIBRI:
Ho appena finito il primo di "Artemis Fowl" (giudizio: divertente) ed ora sto leggendo "L'Ombra del Vento" di Carlos Luis Zafon (giudizio: intrigante).

TELEFILM:
Ho appena finito di guardare la seconda stagione di "Torchwood" e la prima stagione di "True Blood" (che finisce con un cliffhanger, MALEDETTI!! ed io che ero così contenta che fosse una mezza stagione... nella vana speranza che la storia non venisse trascinata per più puntate del necessario).
Inoltre ho guardato tutta di fila la prima e la seconda stagione di "The big bang theory".

Sto guardando: "Ashes to Ashes" (sono più o meno a metà);
"Terminator the Sarah Connor cronicles prima stagione (sono all'inizio);
"Prison Break" seconda stagione (all'inizio anche di questa).
"My Name is Earl" seconda stagione (me ne guardo una puntata ogni tanto, quando posso dedicargli abbastanza attenzione perché continua a divertirmi);
"Farscape" terza stagione (sono rimasta un po' indietro, mi sto guardando troppi telefilm contemporaneamente);
"Galactica" terza stagione;
"Jericho" (che però non mi esalta ma ormai ce l'ho e voglio vedere come va a finire);

Prossimi telefilm in lista che sto iniziando a vedere:
"Boris" prima stagione;
"Heroes" seconda stagione;
"Hercules" prima stagione;
"Eureka" prima stagione;
"Joan of Arcadia" prima stagione;
"Dexter" seconda stagione;
"The Shield" sesta stagione;
"Blood Ties" prima stagione;
"The middle man" (le prime puntate per vedere com'è).

ORCHI

Nov. 29th, 2008 12:26 am
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Titolo:
Orchi – I Guardiani dei Lampi
Orchi – Le legioni del tuono
Orchi – I Guerrieri della tempesta

Autore: Stan Nicholls
Casa Editrice: Mondadori
Genere: Fantasy Barbarico





Orchi è una trilogia che consiglio, parla delle avventure di una banda di guerra: I figli del lupo, una specie di corpo scelto orchesco, composto da soldati super addestrati al soldo di una regina malvagia, e siccome è un dato di fatto che gli orchi non brillano per intelligenza, il cocktail è esplosivo.
Gli umani la fanno da cattivi, sono seguaci fanatici di un solo dio ed il loro scopo è l'eliminazione dell'eresia dal mondo, possibilmente attraverso l'eliminazione fisica di tutti i membri delle Razze Antiche.
I libri sono divertenti, i dialoghi ben fatti, soprattutto i botta e risposta dei membri della banda quando litigano fra loro. È una trilogia che ho letto con piacere, lo stile è scorrevole ed il mondo ben delineato. La trama non è priva di difetti e non mi risparmierò nell'elencarli ma neanche nel dire che, malgrado questi, vale la pena spendere un po' di tempo per leggere.
Il difetto il più eclatante è il finale deludente. Quello che ti fa esclamare: e quindi? Dopo le peripezie di tre libri, tutto qui? Avrei preferito qualcosa di più epico o di maggior peso per tutti gli orchi, non solo per i protagonisti. L'autore sta però pubblicando la seconda trilogia – la maledizione dei fantasy moderni è la serialità – pertanto fra poco leggerò il seguito e ho buone speranze per il destino della nazione orchesca.
Come in un fantasy tradizionale i protagonisti sono impegnati in una quest: la loro missione è quella di recuperare oggetti mistici; così li vediamo scorrazzare per tutto il continente, che si scopre essere grande come la provincia di Bologna, dato che interi eserciti lo attraversano in pochi giorni. Ad un certo punto sembra che tutto riesca un po' troppo facilmente. La trama deve andare avanti, ma la catena di coincidenze fa sembrare la quest non così tanto difficile da risolvere.
I cattivi – la regina malvagia ed il fanatico religioso – sono delle macchiette. Gli unici personaggi tridimensionali sono il quintetto dei protagonisti ed in loro sta la forza del libro: nei rapporti che li legano, nelle loro discussioni e nei loro battibecchi.
Le battaglie sono ben descritte, decisamente orchesche. Sono cruente: gli arti vengono tagliati, i ventri squarciati, le teste decapitate. L'autore non ci prova nemmeno ad edulcorare lo stile, tutt'altro. Qui si mena, e si mena sul serio, mica come quei fighetti degli elfi, specializzatisi nell'arco per non sporcarsi la giacchetta con gli schizzi di sangue.
Nel primo libro c'è una scena che mi ha dato fastidio. Si tratta dell'amputazione di una gamba in cancrena che avviene con mezzi di fortuna: il libro si intitola Orchi, mica E.R. Ma ciò che mi ha dato fastidio avviene successivamente. La banda è a corto di viveri ed il guaritore orco, per far sì che il degente riesca a rimettersi in forze, senza dirgli nulla gli dà da mangiare la carne della sua stessa gamba amputata. Ecco, se riuscite a superare questo, potete leggere tranquillamente il resto. Compresi i sacrifici umani della tiranna di turno.

I PERSONAGGI:

Strike: è il capitano, l'orco intelligente. Quello abbastanza sveglio da riuscire a studiare una strategia di battaglia che vada oltre la mazzata in testa. Essendo il capo è il personaggio pensieroso e combattuto. Quando ciò che deve essere fatto per il bene della sua banda non coincide più con ciò che deve essere fatto per il bene dell'orda, è lui che deve prendere le decisioni spinose. Coinvolto suo malgrado in eventi che vanno oltre la sua comprensione, non può mostrare debolezze, deve guidare la sua banda di orchi al sicuro.

Coilla: è un caporale ed unica orchessa del gruppo. L'autore non si sofferma sulla suddivisone dei ruoli fra maschi e femmine nella cultura orchesca ma se anche ci fosse, non riguarda la battaglia: combattono entrambi come dannati.
Coilla mal sopporta la condizione degli orchi, mercenari forzati paragonabili a servi della gleba. Certe cose però non possono essere dette ad alta voce: c'è il rischio di venire giustiziati. La sua intesa con Strike ed il suo grado militare la portano ad essere la confidente del capitano, che si rivolge a lei per dissipare i propri dubbi.

Jup: è l'unico della banda a non essere un orco. È un nano e siccome parte del suo popolo si è alleato con gli umani, Jup spende gran parte del suo tempo a dimostrare il proprio valore e la propria lealtà. Uno dei suoi passatempi preferiti è attaccare briga con Haskeer.
Jup non è ottuso come un orco ma il fatto di essere ottuso come un nano riempe ampiamente questa lacuna. Tuttavia anche lui, come Strike, è in grado di pensare strategie un po' più fini della media orchesca e questo lo rende un soldato prezioso per la banda.

Haskeer: è il personaggio antipatico. Non perde occasione per provocare Jup e sfida spesso l'autorità di Strike. In un altro romanzo finirebbe per diventare il vile traditore, ma non qui. Malgrado sia il bastian contrario del gruppo, Haskeer è e resta un Figlio del Lupo. Con il procedere della lettura ci si affeziona al personaggio, non è cattivo è che semplicemente non ci arriva. Haskeer fa da contraltare alla saggezza di Strike, gli basta avere una mazza e qualcosa su cui darla per essere in pace con il mondo.

Alfray: è l'orco più anziano ed è il medico del gruppo. Il realtà medico è una parola grossa. Diciamo che, essendo l'orco più anziano è quello che ha visto più battaglie e più ferite di tutti gli altri, di conseguenza ha più esperienza in fasciature ed amputazioni. Alfray incarna nello stesso tempo la voce della saggezza e l'amarezza di essere lasciato nelle retrovie invece di trovarsi in prima linea a combattere. Come tutti gli orchi ha molto senso pratico, gli anni sulle spalle gli consentono una visione della vita più ampia della media degli orchi, questo gli permette una buona intesa con Strike.

Jennesta: è la regina malvagia, ma proprio cattiva, talmente cattiva che la sua incapacità di tenersi fedele un suddito è proverbiale. Tanto che ci si chiede come abbia potuto conquistare un regno, poi si scopre che l'ha ereditato dalla madre ed i conti tornano.
Jennesta è una macchietta, che uccide la gente per potere e per divertimento. Anche se non avesse nemici, il suo impero crollerebbe comunque perché è lei stessa ad uccidere i propri sudditi.

Hobrow: è il fanatico religioso, ha un fisico secco secco, una barbetta ed un cappello a cilindro. Il suo scopo è lo sterminio di tutte le razze non purificate dalla luce divina, il che significa lo sterminio di chiunque ad eccezione degli umani fedeli all'Unico. I Mani, umani eretici politeisti, vanno altrettanto eliminati.
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Aggiornamento letture:


- Le ali della sfinge;
- Alta Fedeltà di Nick Horby;
- Come dio comanda di Niccolò Ammaniti;
- Orchi, I guardiani dei Lambi di Stan Nichols;
- Orchi, Le legioni del tuono di Stan Nichols;
- Orchi, I guerrieri della tempesta di Stan Nichols;
- Cronache del Mondo Emerso 1 di Licia Troisi;
- Morty l'apprendista di Terry Pratchett;
- Cronache del Mondo Emerso 2 di Licia Troisi;
- I delitti della Medusa di Giulio Leoni;
- Cronache del Mon
do Emerso 3 di Licia Troisi;
- Stelle cadenti di Terry Pratchett (ma prima di leggere questo ho almeno una decina di libri di Pratchett del cui ciclo di Mondo Disco ho letto solo i primi cinque);
:-:

TRUE BLOOD

Nov. 27th, 2008 12:28 am
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Ho iniziato a guardare True Blood, di cui ho letto il libro (Dead Untill Dark di Charlaine Harris). E' uno di quei telefilm la cui stagione è composta da sole 12 o 13 puntate - un hurra per le mezze stagioni! - pertanto me lo guarderò fino in fondo.
La prima puntata non è male ma neanche esaltante. Il fatto è che i due protagonisti - difetto non da poco - non mi dicono un granché. L'attrice che interpreta Sookie non ha una recitazione naturale ma un po' sopra alle righe. Inoltre il rapporto fra Sookie e la telepatia non è sviscerato bene come nel libro, ma visto che siamo solo alla prima puntata mi riservo di vedere anche le altre. Per ciò che riguarda il "lui" della coppia, invece, be'... temo di essere ormai troppo vecchia per subire il fascino del belloccio tenebroso che fa il vampiro (pettinati!!!)
Fossi in Sookie manderei a spendere il belloccio tenebroso e dedicherei tutta la mia attenzione al capo barista, ma queste sono opinioni personali. Leggendo il libro non avevo avuto la stessa sensazione, l'alchimia fra Sookie e il vampiro Bill era descritta meglio, ma nel telefilm gran parte del personaggio la fa la faccia dell'attore.
Ora aspetto di vedere come saranno le prossime puntate, se seguiranno o meno la trama del libro e se l'assissino (sì, è un giallo) sarà lo stesso oppure no.
Per fortuna questa prima stagione è basata soltanto sul primo libro della serie, perché gli altri li devo ancora leggere.
Cosa che invece adoro del telefilm è la sigla, che trovo splendida, tutta giocata sulle atmosfere del profondo sud degli Stati Uniti. Eccola:


:-:
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Vacanze in spiaggia = tempo per leggere!
Aggiornamento libri da leggere e progressi:


- Le ali della sfinge;
- Alta Fedeltà di Nick Horby;
- Come dio comanda di Niccolò Ammaniti;
- Orchi, I guardiani dei Lambi di Stan Nichols;
- Orchi, Le legioni del tuono di Stan Nichols;
- Orchi, I guerrieri della tempesta di Stan Nichols;
- Cronache del Mondo Emerso 1 di Licia Troisi;

- Cronache del Mondo Emerso 2 di Licia Troisi;
- Cronache del Mondo Emerso 3 di Licia Troisi;
- Stelle cadenti di Terry Pratchett (ma prima di leggere questo ho almeno una decina di libri di Pratchett del cui ciclo di Mondo Disco ho letto solo i primi quattro);
:-:
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Aggiornamento libri da leggere e progressi:


- Le ali della sfinge;
- Alta Fedeltà di Nick Horby;
- Come dio comanda di Niccolò Ammaniti;
- Orchi, I guardiani dei Lambi di Stan Nichols;
- Orchi, Le legioni del tuono di Stan Nichols;

- Orchi, I guerrieri della tempesta di Stan Nichols;
- Stelle cadenti di Terry Pratchett (ma prima di leggere questo ho almeno una decina di libri di Pratchett del cui ciclo di Mondo Disco ho letto solo i primi quattro);
- Cronache del Mondo Emerso 1 di Licia Troisi;
- Cronache del Mondo Emerso 2 di Licia Troisi;
- Cronache del Mondo Emerso 3 di Licia Troisi;

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