3 agosto 2011: Finalmente hanno cominciato a montare il pavimento.
E' arrivato con una settimana e passa di ritardo sul preventivato ma ormai ho fatto il callo ai ritardi nei lavori. Il pavimento era l'ultima grande "opera" prima di poter abitare la casa, il resto poteva essere fatto anche dopo (ed infatti deve tutt'ora essere fatto...)
Dopo varie riflessioni la scelta è caduta sul laminato, il mio unico dubbio era per il corridoio: le mattonelle mi avrebbero fatto sentire più tranquilla in fatto di resistenza. Tuttavia dopo aver fatto due conti sui relativi costi e aver vagliato anche vantaggi e svantaggi di altro tipo mi sono convinta a mettere il laminato anche lì.
Per chi non sapesse cos'è il laminato è presto detto, non userò giri di parole: è il parquet dei poveri. I listelli sono di truciolato compresso su cui viene stampato il disegno delle venature del legno per farlo assomigliare al parquet. Inoltre si monta ad incastro senza utilizzo di colla.
Ecco i "finti" listelloni:

Ho chiesto preventivi fino a trovarne uno che mi permettesse di vedermelo bello steso su 55 metri quadri. Se costava meno il motivo c'era.
Di solito non faccio caso all'abbigliamento delle persone, raramente ricordo chi indossava cosa, ma la "sobrietà" (si notano le virgolette?) del tizio a cui è andato il lavoro mi è rimasta impressa nella mente, ricordo ancora com'era vestito quando è venuto a prendere le misure per fare il preventivo: pantaloni arancioni, maglietta di Mirabilandia, bretelle, gillet, foulard al collo e cappello australiano stile Crocodile Dundee. Si è presentato insieme alla moglie che, mentre lui faceva i suoi calcoli, non è stata zitta due secondi.
Dopo che se ne sono andati il commento è stato: "Ma li troviamo tutti noi?"
In barba al suo buon gusto nel vestire ci ha fatto un prezzo talmente onesto sulla manodopera che alla fine si è aggiudicato il lavoro ma... ma il risparmio ottenuto è stato ben presto bilanciato in una maniera che andrò presto a raccontare con simpatico aneddoto ai danni del nostro scienziato di fiducia.
Dato che io dovevo ancora lavorare per tutta la prima settimana di Agosto, Piero si è offerto di essere presente lui ad inizio lavori, svegliandosi di primissima mattina ignaro che sarebbero arrivati con quasi un'ora di ritardo.
Al lavoro si è presentata tutta la famiglia: il titolare, la moglie e il figlio adolescente a casa da scuola per le vacanze. Dopo aver portato su al terzo piano tutto il materiale (gran parte del quale caricato in spalla a Piero), finalmente il buon padre di famiglia si mette al lavoro insieme al figlio che già che c'è si impara il mestiere.
Mentre il nostro infaticabile scienziato tira il fiato, la moglie del falegname gli si avvicina e prendendolo alla sprovvista gli chiede: "Dà fastidio se nel frattempo leggo la bibbia?"
Per cortesia e perché pensa che lei lo farà in silenzio, l'ingenuo farfuglia un: "No, faccia pure."
"Bene, perché noi siamo studiosi della bibbia..."
Ebbene sì, gli stendi-laminato sono Testimoni di Geova, ma non basta. Il vero Testimone di Geova è lui - che se ne sta tranquillo a montare il pavimento, la moglie è una neo convertita che deve dimostrare il suo zelo alla comunità per poter essere riconosciuta a tutti gli effetti come vera Testimone. Risultato: il nostro povero scienziato si ritrova a dover sopportare una tiritera di versetti della bibbia, inesattezze storiche portate a fulgido esempio di verità assoluta e affermazioni oltre il limite del razzismo nei confronti di chi ha uno stile di vita, o un'altra religione, o preferenze sessuali al di fuori di un determinato schema.
Il nostro povero scienziato sostiene inoltre che adesso io avrei un grosso debito con lui.
Il giorno dopo è la stessa storia, Piero è frastornato, volteggia in un turbine di paranoia per il quale non riesce a dire alla tipa di non parlargli mai più, iniziano a vorticargli nel cervello pensieri come: "E se poi mi sabotano il pavimento?" Così opta per la tattica del giorno precedente: dopo un paio d'ore inventa una scusa per andarsene e tornare a lavoro finito.
Alla sera mi chiama con un terribile dubbio: "E se ci hanno messo i santini sotto al pavimento?"
"Ma no, i Testimoni di Geova non hanno i santini."
"Ah, è vero..."
"Al massimo un paio di numeri della Torre di Guardia."
"Aaaaargh!"
Il giorno che il lavoro è finito mi chiama il marito per concordare il saldo della fattura con questa notizia: mi scala cinquanta euro dal conto perché si è accorto di aver calcolato male le spese di trasporto. Forse le ha calcolate male sul serio ed è talmente integerrimo da abbassarmi il prezzo malgrado io non mi fossi accorta di nulla, ma io l'ho interpretato come uno sconto dell'ultimo minuto per lo zelo religioso un po' troppo spinto della moglie.
Ora il laminato è finalmente steso:
Se devo essere sincera all'inizio sono rimasta un po' delusa dall'effetto finale, nella foto non si nota ma dal vivo si vede a colpo d'occhio che è palesemente finto; abbiamo preso un laminato di qualità e speravo si camuffasse di più da legno. Altra impressione strana: quando viene pestato non è rigido ma è come calpestare qualcosa di cedevole e quasi morbido. E' un effetto a cui ho dovuto abituarmi ma che adesso sta iniziando quasi a piacermi anche se non ne vado ancora pazza.
Tuttavia non rimpiango la scelta; tornando indietro, piuttosto che piastrellare, rimetterei ancora il laminato che è sì più freddo del parquet ma molto più caldo di gres e affini e permette di girare scalzi o in calzetti per due terzi della casa.
Una cosa di cui sono molto soddisfatta è il colore: è un rovere classico, luminoso e caldo al tempo stesso. Una volta steso è come se avesse tirato fuori tutta la luce della casa.
Adesso sono contenta del mio laminato, non sarà mai parquet ma una volta accettato questo fatto, la sua bella figura la fa comunque: