Il piacere dello studio alla mia età
Jul. 9th, 2010 02:42 amOggi ho partecipato al mio primo concorso pubblico. Anzi, ho partecipato alla mia prima preselezione per guadagnarmi il diritto ad accedere al mio primo concorso pubblico.
Alcuni mesi fa la Regione ha pubblicato i bandi di gara per due concorsi, uno da 8 posti e uno da 9 posti (di cui 2 già assegnati ad una particolare categoria di congedo militare che non ricordo – tanto non rientra nel mio caso).
Mi sono iscritta a tutti e due: perché non strafare, già che ci sono? Il fatto è che conveniva perché la maggior parte delle leggi da studiare sono in comune ad entrambi i concorsi.
Così da due mesi ho iniziato a studiare leggi e regolamenti e ho avuto la conferma che non ho più l'età – prima potevo dirlo a voce facendo la battuta, adesso ho le prove. Ho fatto una fatica bestiale, le informazioni non mi stanno più in testa. Bisogna dire però che gli argomenti sono ampi e quindi il mio studio è consistito nel leggere tutto il materiale per due volte, senza avere il tempo di mettermi lì a ripetere a memoria.
La prima lettura è servita per farmi un quadro generale di cosa c'era da sapere. Per aiutarmi a ricordare più informazioni possibili, durante la seconda lettura ho deciso di adottare il metodo di leggere e trascrivere, leggere e trascrivere e così via. A quanto pare è servito perché sono riuscita a rispondere ad un numero dignitoso di quiz, anche se non so se ho passato o no la preselezione: i risultati li pubblicano agli inizi di Agosto.
La nota positiva è che studiare per il concorso mi ha fatto scoprire il piacere dello studio. Una cosa completamente inaspettata dato che si tratta di leggi e regolamenti noiosi, seguiti da altre leggi e regolamenti noiosi pure quelli. Eppure mi si è svegliata una voglia di saperne di più che la scuola non mi aveva mai dato.
Quando andavo a scuola molte cose mi limitavo a mandarle a memoria e questo vuol dire tanta fatica e niente che ti rimane dopo una settimana dal compito in classe. Malgrado io abbia il diploma di analista contabile – e quindi di una scuola tecnica – tutte le relative materie venivano insegnate molto bene sul piano teorico ma per quel che riguardava me erano completamente astratte. Nessuno di noi studenti aveva l'esperienza della pratica di un lavoro, per questo non mi restava altro che memorizzare tutti questi dati di cui non capivo l'applicazione. Avendo esaurito tutte le mie energie nell'imparare i vari capitoli del libro non mi veniva la curiosità di approfondire l'argomento.
Ora invece le cose sono diverse, è esattamente il contrario: la mia voglia di capire di che cosa si stia parlando mi spinge a fare ricerche sui siti per trovare sempre più informazioni, anche quando questo non è strettamente richiesto dal programma di concorso. Riesco a studiare solo un'ora al giorno perché quando torno a casa dal lavoro sono già mentalmente stanca; però quando chiudo i quaderni mi resta la curiosità di saperne di più, vorrei un'hard-disk esterno da attaccarmi al cervello che compensi la mia sopravvenuta incapacità di memorizzazione dati.
Alcuni mesi fa la Regione ha pubblicato i bandi di gara per due concorsi, uno da 8 posti e uno da 9 posti (di cui 2 già assegnati ad una particolare categoria di congedo militare che non ricordo – tanto non rientra nel mio caso).
Mi sono iscritta a tutti e due: perché non strafare, già che ci sono? Il fatto è che conveniva perché la maggior parte delle leggi da studiare sono in comune ad entrambi i concorsi.
Così da due mesi ho iniziato a studiare leggi e regolamenti e ho avuto la conferma che non ho più l'età – prima potevo dirlo a voce facendo la battuta, adesso ho le prove. Ho fatto una fatica bestiale, le informazioni non mi stanno più in testa. Bisogna dire però che gli argomenti sono ampi e quindi il mio studio è consistito nel leggere tutto il materiale per due volte, senza avere il tempo di mettermi lì a ripetere a memoria.
La prima lettura è servita per farmi un quadro generale di cosa c'era da sapere. Per aiutarmi a ricordare più informazioni possibili, durante la seconda lettura ho deciso di adottare il metodo di leggere e trascrivere, leggere e trascrivere e così via. A quanto pare è servito perché sono riuscita a rispondere ad un numero dignitoso di quiz, anche se non so se ho passato o no la preselezione: i risultati li pubblicano agli inizi di Agosto.
La nota positiva è che studiare per il concorso mi ha fatto scoprire il piacere dello studio. Una cosa completamente inaspettata dato che si tratta di leggi e regolamenti noiosi, seguiti da altre leggi e regolamenti noiosi pure quelli. Eppure mi si è svegliata una voglia di saperne di più che la scuola non mi aveva mai dato.
Quando andavo a scuola molte cose mi limitavo a mandarle a memoria e questo vuol dire tanta fatica e niente che ti rimane dopo una settimana dal compito in classe. Malgrado io abbia il diploma di analista contabile – e quindi di una scuola tecnica – tutte le relative materie venivano insegnate molto bene sul piano teorico ma per quel che riguardava me erano completamente astratte. Nessuno di noi studenti aveva l'esperienza della pratica di un lavoro, per questo non mi restava altro che memorizzare tutti questi dati di cui non capivo l'applicazione. Avendo esaurito tutte le mie energie nell'imparare i vari capitoli del libro non mi veniva la curiosità di approfondire l'argomento.
Ora invece le cose sono diverse, è esattamente il contrario: la mia voglia di capire di che cosa si stia parlando mi spinge a fare ricerche sui siti per trovare sempre più informazioni, anche quando questo non è strettamente richiesto dal programma di concorso. Riesco a studiare solo un'ora al giorno perché quando torno a casa dal lavoro sono già mentalmente stanca; però quando chiudo i quaderni mi resta la curiosità di saperne di più, vorrei un'hard-disk esterno da attaccarmi al cervello che compensi la mia sopravvenuta incapacità di memorizzazione dati.