Nov. 2nd, 2008
LUCCA COMICS AND GAMES
Nov. 2nd, 2008 07:32 pmLa gita a Lucca Comics non è andata proprio tanto-tanto bene; troppo traffico e troppa ressa.
Siamo partiti alle sette e mezza, il viaggio in autostrada è andato liscio come l'olio. All'uscita Lucca Est però abbiamo incontrato la coda: tre chilometri; pazienza, ce l'aspettavamo. Quello che non ci aspettavamo era che l'ingorgo continuasse anche dopo, e dopo... e dopo ancora. La città era bloccata, i parcheggi saturi, con le macchine infilate nelle posizioni più improbabili. Alla fine siamo riusciti a parcheggiare a due chilometri dalla biglietteria, in una zona semindustriale e deserta.
Pazienza, una mezz'oretta di camminata non è una tragedia; ci è andata bene che sabato non abbia piovuto.
Grazie alla tecnologia - il navigatore satellitare - e al flusso di gente vestita nei costumi più improbabili, riusciamo più o meno ad azzeccare la direzione giusta.
All'una riusciamo a raggiungere la biglietteria (ebbene sì, il viaggio in macchina è durato più di quattro ore, di cui la metà in coda a passo d'uomo per le strade di Lucca). Però c'è un piccolo problema: davanti alla biglietteria c'è una coda di cui NON vediamo la fine.
In realtà abbiamo già i biglietti, li abbiamo fatti via internet - pagando pure la sopratassa di prevendita - ma l'organizzazione prevede di passare comunque in biglietteria a ritirare il bracialetto di riconoscimento.
Non vedo lo sportello per chi ha già il biglietto, mi viene in mente di entrare a chiedere informazioni ma rischio il linciaggio se salto la fila. Che fare? Decidiamo di chiedere informazioni allo staff all'ingresso di uno degli stand. Iniziamo così a dare la caccia agli stand che sono sparsi per la città e scopriamo che c'è una seconda biglietteria con uno sportello preferenziale per chi ha il biglietto online. Nelle strade di Lucca c'è una tale fiumana di gente che muoversi diventa difficoltoso. Non conosciamo abbastanza la città per poterci infilare nei vicoletti sencondari, ci tocca seguire i cartelli con le indicazione ed i percorsi più battuti. Se non altro riusciamo a vedere la sfilata delle Storm Trooper ma non riesco a fotografarle perché la folla è troppa - e poi non sono dell'umore giusto per le foto.
Alle due riusciamo ad avere il nostro fantomatico bracialetto arancione e siamo ufficialmente due usufruitori della mostra.
Piero non ci crede ancora e continua a dire: "Se riusciamo a entrare..." Ma siamo già dentro, sì, anche se non sembra dato che siamo all'aperto e lontani dal padiglione che ci interessa, siamo DENTRO.
Incontriamo alcuni amici e riusciamo a trovare un posto in cui fare pranzo. Risultato, alle tre e mezzo riusciamo finalmente a cominciare a visitare la mostra.
Compriamo due fumetti che ci avevano commissionato e ci infiliamo dentro Palazzo Ducale dove c'è un'esposizione di tavole (di fumetti, ovviamente). L'esposizione è bella ed estesa su più stanze, ma la maggior attrazione è che non c'è calca.
Alle sei e mezzo, dopo varie peripezie a causa della folla eccessiva, siamo al padiglione Game, ma alle sette chiude e così non facciamo in tempo a visitarlo come si deve, giusto un'occhiata alle miniature in esposizione.
Mettersi in macchina a quest'ora è un rituale masochistico, mi sono già bastate le quattro e passa ore di guida della mattina. Così decidiamo di fermarci a cena e partire dopo, più o meno alle dieci e mezza di sera per essere a casa all'una di notte. Decisione premiata perché non abbiamo trovato traffico.
Bilancio della giornata: della mostra abbiamo visto poco o nulla, andarci un giorno solo non ha senso, soprattutto se questo giorno è il sabato. Ho chiesto a Piero di darmi una mazzata in testa appena mi sente blaterare di tornare a Lucca Comics. L'unico modo di affrontarla è fermasi più giorni ma purtroppo ha i suoi costi.
Abbiamo anche "saltato" l'incontro con
bustone che saluto adesso.
Avevo anche portato la macchina fotografica ma poi non ho fotografato solo le miniature in esposizione allo stand Games per un concorso. Eccone una che mi sarei poratata a casa volentieri:
Musashi Miyamoto che non era poi tanto mini, il modellino sarà stato alto come minimo venticinque centimetri.
Bilancio positivo della giornata: ho scoperto la combinazione pecorino+miele. A cena ci hanno portato un piatto con vari assaggi di formaggi, pera, noci e fragole da intingere nel miele. Una cosa meravigliosa.
:-:
Siamo partiti alle sette e mezza, il viaggio in autostrada è andato liscio come l'olio. All'uscita Lucca Est però abbiamo incontrato la coda: tre chilometri; pazienza, ce l'aspettavamo. Quello che non ci aspettavamo era che l'ingorgo continuasse anche dopo, e dopo... e dopo ancora. La città era bloccata, i parcheggi saturi, con le macchine infilate nelle posizioni più improbabili. Alla fine siamo riusciti a parcheggiare a due chilometri dalla biglietteria, in una zona semindustriale e deserta.
Pazienza, una mezz'oretta di camminata non è una tragedia; ci è andata bene che sabato non abbia piovuto.
Grazie alla tecnologia - il navigatore satellitare - e al flusso di gente vestita nei costumi più improbabili, riusciamo più o meno ad azzeccare la direzione giusta.
All'una riusciamo a raggiungere la biglietteria (ebbene sì, il viaggio in macchina è durato più di quattro ore, di cui la metà in coda a passo d'uomo per le strade di Lucca). Però c'è un piccolo problema: davanti alla biglietteria c'è una coda di cui NON vediamo la fine.
In realtà abbiamo già i biglietti, li abbiamo fatti via internet - pagando pure la sopratassa di prevendita - ma l'organizzazione prevede di passare comunque in biglietteria a ritirare il bracialetto di riconoscimento.
Non vedo lo sportello per chi ha già il biglietto, mi viene in mente di entrare a chiedere informazioni ma rischio il linciaggio se salto la fila. Che fare? Decidiamo di chiedere informazioni allo staff all'ingresso di uno degli stand. Iniziamo così a dare la caccia agli stand che sono sparsi per la città e scopriamo che c'è una seconda biglietteria con uno sportello preferenziale per chi ha il biglietto online. Nelle strade di Lucca c'è una tale fiumana di gente che muoversi diventa difficoltoso. Non conosciamo abbastanza la città per poterci infilare nei vicoletti sencondari, ci tocca seguire i cartelli con le indicazione ed i percorsi più battuti. Se non altro riusciamo a vedere la sfilata delle Storm Trooper ma non riesco a fotografarle perché la folla è troppa - e poi non sono dell'umore giusto per le foto.
Alle due riusciamo ad avere il nostro fantomatico bracialetto arancione e siamo ufficialmente due usufruitori della mostra.
Piero non ci crede ancora e continua a dire: "Se riusciamo a entrare..." Ma siamo già dentro, sì, anche se non sembra dato che siamo all'aperto e lontani dal padiglione che ci interessa, siamo DENTRO.
Incontriamo alcuni amici e riusciamo a trovare un posto in cui fare pranzo. Risultato, alle tre e mezzo riusciamo finalmente a cominciare a visitare la mostra.
Compriamo due fumetti che ci avevano commissionato e ci infiliamo dentro Palazzo Ducale dove c'è un'esposizione di tavole (di fumetti, ovviamente). L'esposizione è bella ed estesa su più stanze, ma la maggior attrazione è che non c'è calca.
Alle sei e mezzo, dopo varie peripezie a causa della folla eccessiva, siamo al padiglione Game, ma alle sette chiude e così non facciamo in tempo a visitarlo come si deve, giusto un'occhiata alle miniature in esposizione.
Mettersi in macchina a quest'ora è un rituale masochistico, mi sono già bastate le quattro e passa ore di guida della mattina. Così decidiamo di fermarci a cena e partire dopo, più o meno alle dieci e mezza di sera per essere a casa all'una di notte. Decisione premiata perché non abbiamo trovato traffico.
Bilancio della giornata: della mostra abbiamo visto poco o nulla, andarci un giorno solo non ha senso, soprattutto se questo giorno è il sabato. Ho chiesto a Piero di darmi una mazzata in testa appena mi sente blaterare di tornare a Lucca Comics. L'unico modo di affrontarla è fermasi più giorni ma purtroppo ha i suoi costi.
Abbiamo anche "saltato" l'incontro con
![[livejournal.com profile]](https://www.dreamwidth.org/img/external/lj-userinfo.gif)
Avevo anche portato la macchina fotografica ma poi non ho fotografato solo le miniature in esposizione allo stand Games per un concorso. Eccone una che mi sarei poratata a casa volentieri:
Musashi Miyamoto che non era poi tanto mini, il modellino sarà stato alto come minimo venticinque centimetri.
Bilancio positivo della giornata: ho scoperto la combinazione pecorino+miele. A cena ci hanno portato un piatto con vari assaggi di formaggi, pera, noci e fragole da intingere nel miele. Una cosa meravigliosa.
:-: