Apr. 20th, 2008

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Le gare di kata si sono concluse. Nulla è andato come mi aspettavo.
Il risultato finale: secondo posto come tori in nage no kata e primo posto come uke in jaku no kata.
Hanno addirittura allestito uno di quei palchetti con i tre gradini numerati del primo, secondo e terzo posto. Così posso dire di aver fatto anche questo, nella mia vita, sono salita sul podio (due volte).
Quando hanno chiamato i vincitori per jaku no kata, non mi aspettavo minimamente di salire sul podio. Al terzo posto si sono classificati due ragazzi della mia palestra più avanti di me, al secondo due ragazzi di un altra palestra. Me ne stavo lì in fila pronta a battere le mani al primo classificato quando ho sentito il nome di Mr. P ed il mio venire associati al primo posto. Ci ho messo un po' a capire che avevamo vinto e che dovevo salire sull'aggeggio.
Sarebbe successa la stessa cosa per il secondo posto di nage non kata ma la premiazione è avvenuta trenta secondi esatti dopo che ero scesa dal podio e non ho avuto il tempo per un secondo stupore.
Ecco quello che è successo:
Oltre ai ragazzi della nostra palestra, alle gare non ho visto una sola faccia della gente che mi aspettavo che ci fosse. Non hanno partecipato i "ragazzi" (fra virgolette perché l'età è un po' più alta) che vengono agli stage di kata tenuti dal Maestro (con la M maiuscola) della scuola.
Venendo a mancare tutto questo gruppone di cui sopra sono rimasti solo quelli che jaku no kata e nage no kata non l'hanno mai fatto con (o visto spiegare dal) Maestro (quello con la M maiuscola) in quanto eseguivano più o meno gli stessi movimenti delle tecniche senza applicare i principi di sbilanciamento che ci stanno dietro (ovvero: ignorando, nel fare le tecniche, quei principi che ti possono dare una minima speranza contro un avversario fisicamente più forte e che sono alla base del jujitsu).
Stando così le cose la metà della classifica a cui anelavo è salita vertiginosamente trasformandosi in primi posti.
Ci saranno molte contestazioni riguardo queste gare, in realtà ci sono già, perché i miei due maestri (padre e figlio) erano nella giuria. Ma è anche vero che i voti (a punteggio in base al numero degli errori) non erano segreti, e il punteggio finale veniva dato scartando dalla media il punteggio più basso e quello più alto. Ritengo non ci siano stati favoritismi, anzi, posso dire che non ho di certo potuto mascherare gli errori a ben due membri della giuria, visto che gli errori che faccio li conoscono benissimo. Tuttavia questa situazione si presta molto bene alla strumentalizzazione.
A fine esame, parlando con tutti i ragazzi della palestra, il maestro jr. mi ha detto che non ricordava quale ma una tecnica l'avevo scazzata completamente. Più tardi, sempre in maniera occasionale, il maestro sr. mi ha detto che non sono andata proprio al meglio e si vedeva che ero nervosa.
Che bello! Sono salita sul secondo gradino del podio con queste premesse, potete immaginare il livello degli avversari!
Faccio la faccia felice e accetto le congratulazioni, ma non riesco proprio a rallegrarmi per questa "vittoria."
:-:
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Viva il caffé decaffeinato e la tecnologia dei portatili! Ribadisco il concetto del post precedente. Sono qui in cucina a mettere giù le miei sensazioni a freddo smanettando sul mio Acer Aspire, bevendo la mia tazzina di caffè proprio prima di andare a letto.

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