The Protector
Aug. 9th, 2007 07:51 pmOriginariamente postato da
iguana_tonante su
algiztree
The Protector
Ieri sera siamo andati a vedere "The Protector - La legge del Muay Thai", un film di arti marziali di produzione tailandese, la stessa di "Ong-Bak", uscito qualche anno fa e che ci era piaciuto abbastanza con un mix di umorismo surreale e combattimenti spettacolari. La scelta era tra questo e "Smockin' Aces", storia di killer di mafia a Las Vegas. Dopo qualche indecisione, [info]sottobosco ha detto: "Andiamo a vedere questo, l'altro potrebbe essere un po' troppo violento". Ricordiamoci queste parole perché torneranno a perseguitarci in seguito.
Il film racconta la storia di Kham, interpretato dal funambolico artista di boxe tailandese Tony Jaa, costretto ad andare in Australia a cercare i suoi due elefanti, catturati da una gang criminale per i suoi nefasti scopi. E questa è l'unica parte chiara e sensata della storia. Il titolo originale in tailandese è "Tom-Yum-Goong", che a questo punto posso solo immaginare che si traduca "Atti completamente casuali di violenza insensata", perché altro non mi viene in mente. Sia chiaro, da un film di questo tipo uno non si aspetta una trama alla stregua di un Martin Scorsese, ma una sceneggiatura dovrebbe avere almeno un senso, anche se il suo unico scopo è mettere in serie una sequenza di combattimenti di arti marziali.
Sul protagonista niente da dire: Tony Jaa è un gran manico, salta, piroetta, scalcia, colpisce e fa smorfie come nessun altro. Ma anche i combattimenti, che in un film del genere dovrebbero essere il punto focale della pellicola, non riescono a tenere interessato lo spettatore. Non per mancanza di coreografia o spettacolarità, anzi, ma per un eccesso di queste. Evidentemente il regista, obnubilato dai dollari guadagnati con Ong-Bak, ha deciso che il proverbio "il troppo stroppia" non va più di moda, e riempie il film con i combattimenti più assurdi, confusi e barocchi che abbia mai visto sul grande schermo.
Facciamo un esempio: la scena clou del combattimento finale è terribilmente cruenta. Noi l'abbiamo ribattezzata: "La scena delle mille fratture creative". Consiste in un combattimento dove ad ogni avversario viene fratturata una diversa parte del corpo in tutti i modi possibili. Sono cinque minuti interi di "crock" e di arti, gomiti, polsi, caviglie, piedi e in un'occasione anche il bacino, che si rompono. Dopo i primi tre minuti anche lo spettatore più sgamato inizia a provare fastidio ed un certo dolorino psicosomatico ad un paio di articolazioni. Se vi piacciono i combattimenti di arti marziali coreografati e spettacolari alla Matrix o alla Jackie Chan, andate a vedere un altro film; se invece vi piace sognare fratture scomposte durante la notte vi consigliamo caldamente questo.
E l'overkilling non finisce qui: scena di combattimento di metà film, in cui facciamo la conoscenza di uno dei cattivoni che Kham affronterà nello scontro finale. Questo è il dialogo tra regista e sceneggiatore che abbiamo immaginato abbia avuto luogo per decidere come girare questa scena:
Sceneggiatore: ...e qui i contendenti si affrontano all'interno di un tempio buddista!
Regista: Fico!
Sceneggiatore: E il tempio buddista è distrutto!
Regista: Magnifico!
Sceneggiatore: E il tempio buddista distrutto è IN FIAMME!
Regista; Geniale!
Sceneggiatore: E il tempio buddista distrutto in fiamme è ALLAGATO!
Regista: ...un momento, non staremo esagerando?
Sceneggiatore: Allora togliamo i coccodrilli?
Regista: Sì, dai, se no è poco credibile.
In compenso il film è socialmente impegnato, mettendo in evidenza l'ingiusta condizione delle donne tailandesi, alle quali viene impedito di diventare capo supremo di un impero del crimine, costringendole così a ricorrere a piani assurdi che prevedono il rapimento di elefanti per ottenere il loro scopo. Se non è commento sociale questo, non so cos'altro lo sia...
TRAMA IN GENERALE:
Il film inizia in un villaggio tailandese, dove la vita si svolge tranquilla, adulti e bambini vivono nell'innocenza del loro onorevole lavoro di prendersi cura degli elefanti.
Kham cresce in questo clima, onorando e venerando i grossi pachidermi. La maggior aspirazione del padre è quella di offrire il loro maestoso elefante al Re e che questi lo accetti come regalo (contento lui...).
Quando tutto è pronto, Kham e il padre portano i loro due elefanti (adulto ed elefantino) in città dove, a quanto pare, c'è una specie di festival e dove possono presentare l'elefante padre agli uomini del Re che lo valuteranno.
Qui succede il patatrac, biechi figuri sparano al padre di Kham e rubano entrambi gli elefanti, fuggendo fra la folla con annesso inseguimento.
A Kham non resta altro che seguire le tracce dei loschi individui fino in Australia, dove dovrà ritrovare i suoi elefanti e, già che passa di lì, sventare un complotto ai danni dello stato.
Quelle che seguono sono alcune scene che ci sono rimaste particolarmente impresse. ATTENZIONE: ci sono parecchi SPOILER.
Ci scusiamo con gli eventuali lettori se le scene che abbiamo selezionato possono dare la falsa impressione che il film sia comico (stile Jackie Chan o simile) e ci teniamo a precisare che invece il film si prende sul serio. Tutte le scene sono ammantate della più completa drammaticità e in questo senso devono essere intese.
LA SCENA DEI DANNI COLLATERALI
Ci troviamo in un karaoke impregnato dei decadenti costumi occidentali. Nel film tutti gli occidentali sono stupidi e/o cattivi, così come nei film hollywoodiani di qualche decennio fa lo era chiunque non vantasse origini wasp. Dunque, i frequentatori del karaoke sono tailandesi ma si vestono all'occidentale, sono ubriachi fradici e gracchiano nei microfoni credendo di cantare.
Irrompe Kham sfondando la porta: "Dove sono i miei elefanti?!?" (praticamente l'unica battuta che pronuncia durante tutto il film) e sbatte chiunque incontri contro i muri, stendendoli a suon di calcioni e gomitate sulla testa. Acchiappa il figlio del proprietario del karaoke, si butta giù dalla finestra e fugge su di una canoa a motore. Inizia un mega inseguimento in canoa a motore dove la parola d'ordine è: più esplosioni, più distruzione. Così, tanto per spendere soldi in inutili effetti pirotecnici. Vengono abbattute senza pietà le palafitte dei poveri disgraziati che hanno osato abitare sulla strada della fuga. La gente che si trovava a fare la spesa viene gettata nel fiume con tutta la mercanzia, negozio compreso. Ad un certo punto arriva un elicottero e Kham, con abile mossa, manovra la canoa in modo di far scontrare le due canoe degli inseguitori con l'elicottero, ne segue un'esplosione spettacolare.
Vista la 'strage' degli innocenti appena compiuta, lo spettatore si domanda: ma non è che magari sull'elicottero c'erano due poveri giornalisti che stavano riprendendo l'inseguimento per le news della sera?
Ma visto che Kham è buono (?) diciamo che sull'elicottero c'erano senz'altro due tizi cattivissimi.
Siamo ad un quarto d'ora di film e già abbiamo una ventina di contusi seri, un numero non precisato di passanti affogati, e minimo sei morti bruciati vivi.
LA SCENA DELLA GRANDE OCCASIONE MANCATA
Australia, Sidney.
Mentre si dirige verso l'uscita dell'aeroporto, Kham urta inavvertitamente un passante, i due si girano di scatto e si guardano in cagnesco. Il passante altri non è che... Jackie Chan! in un piccolo cameo. Dopo che lo spettatore ha potuto ben vedere il volto del passante, i due si scusano l'un l'altro ed ognuno continua per la propria strada.
Vedendo la scena lo spettatore pensa: Figo, Jackie Chan ha fatto un piccolo cameo!
Alla fine del film lo spettatore pensa: Ma perché Jackie Chan non l'ha rullato di botte finché poteva così il film finiva lì?
IL MEGA-COMPLOTTO, OVVERO: LA FIERA DELL'OVERKILLING
Locale gestito dalla mafia. Il Sottosegretario delle forze di Polizia è a convegno con un capomafia tailandese. L'incontro si svolge in una tinozza piena di fango (sì, proprio fango! Lasciamo l'acqua calda a quei bischeri della jakuza, il vero mafioso tailandese sa dove è meglio sguazzare.) Nella tinozza oltre ai due uomini ci sono un paio di donnine allegre ed una terza sta arrivando per inscenare una danza sexy, che consiste nel cospargersi la guepiere di fango, a beneficio del Sottosegretario. Il Sottosegretario non regge a tanto erotismo e si fa venire un attacco di cuore; mentre il poveretto sta morendo d'infarto irrompe un killer e gli spara alla testa.
Ma alla fine del film tutto diventa... chiaro(?) Scopo del mega-complotto era quello di mettere uomini chiave legati alla mafia all'interno delle forze di polizia.
Ora, il Sottosegretario è già ammanicato alla mafia, perché ucciderlo?
Ora, il Sottosegretario sta già morendo d'infarto... perché sparargli? Perché? Una morte naturale sarebbe stata troppo sospetta? I cattivi, presi da pietà, hanno voluto finirlo prima che soffrisse troppo? I cattivi, indispettiti, gli hanno sparato prima che morisse perché gli seccava che se ne andasse da solo dopo tutto quello che avevano architettato per farlo fuori? Lo scopriremo solo all'uscita della versione director's cut con le scene aggiunte... forse.
LA SCENA DEL "OGNUNO HA GLI SGHERRI CHE SI MERITA"
Magazzino in disuso di un palazzo fatiscente in un quartiere degradato. Lo spettatore, avendo ormai ben presente la tendenza all'overkilling da parte degli sceneggiatori, si immagina che probabilmente il quartiere è stato pure costruito su di un vecchio cimitero maledetto maori, ma nel film non viene espressamente detto.
Johnny, il mafioso figo, l'unico che in combattimento tiene testa a Kham, sta trattando una partita di zucchero di canna, ma potrebbe anche essere droga, intanto l'aspetto è lo stesso.
Kham irrompe nel magazzino in disuso del palazzo fatiscente nel quartiere degradato: "Dove sono i miei elefanti?!?" e via di botte a chiunque si avvicini.
Johnny, l'unico che tiene testa a Kham in combattimento, decide che adesso non ne ha voglia e batte in ritirata ma prima da l'ordine di uccidere Kham e chiama i rinforzi. Si attacca ad una catenella del cesso collegata ad una potente sirena. Il suono si propaga per tutto il quartiere. Vediamo in primo piano le strade che si riempono del suono della sirena; vediamo in primo piano i palazzi del quartiere che si riempono del suono della sirena; vediamo in primo piano una fila di rotelle di pattini... stanno arrivando gli sgherri a raccolta. Un momento: rotelle?!?
Nel magazzino irrompono decine di pattinatori e bikers, tutti i corrieri di Sidney restano paralizzati mentre decine di pony express sono in quel magazzino a farsi pestare da Kham.
LA SCENA DEL "CHE FINE HA FATTO JOHNNY?"
Johnny, il mafioso figo che in combattimento può tenere testa a Kham, dove mi***ia è finito? Non c'era nella scena del combattimento clou. Quella dove tutti i cattivi vengono sconfitti.
L'ultima volta che abbiamo visto Johnny, ecco cosa è successo:
Palazzo del grande conflitto finale, piano terreno. Il poliziotto buono affronta un poliziotto cattivo alleato della mafia e boss di Johnny. Johnny arriva nel corridoio teatro dello scontro con una pistola in mano. Il poliziotto buono prende in ostaggio il poliziotto cattivo e si fa scudo con il suo corpo, minacciando Johnny di uccidere il suo capo.
Johnny spara all'ostaggio. Taglio di scena. Johnny non compare più sullo schermo.
Allo spettatore restano le seguenti ipotesi:
1 - Johnny non ne aveva voglia di salire fino all'ultimo piano per affrontare Kham e se ne è andato dal palazzo.
2 - Johnny è stato ucciso fuori scena dal poliziotto buono.
3 - Johnny era un poliziotto infiltrato nella mafia e il suo scopo era uccidere il poliziotto cattivo.
4 - Johnny è in realtà il maestro della cerimonia del te di Jackie Chan, una volta recuperato il suo zucchero di canna ha raggiunto il suo padrone ad Hong Kong senza più nessun bisogno di affrontare Kham.
Grazie alla tessera del cinema abbiamo speso tre euro a testa per vedere questo film. Tre euro ben spesi per non restare con il dubbio se il film valesse la pena di essere visto.
(8 comments) - (Scrivi un nuovo commento)
[info]fiona_mckenzie
2007-08-10 12:19 am (local) (link) Track This
"Ma perché Jackie Chan non l'ha rullato di botte finché poteva così il film finiva lì?"
Mi vengono in mente tre ipotesi:
a) lo pagavano e non gli sembrava bello;
b) non ne aveva la forza;
c) non vedeva l'ora di andarsene da quel set.
Non pensavo esistessero robe del genere, io amo Jackie Chan, non molto i film troppo violenti, ma questo sembra peggio del mio peggio in assoluto (brother o sonatine non ricordo, ho rimosso, dove c'è una scena in cui sparano mitragliate per dieci minuti dieci nonostante al terzo minuto terzo erano già tutti stecchiti).
Il tuo taglia e cuci di questo film, però, è spettacolare ^_^
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The Protector
Ieri sera siamo andati a vedere "The Protector - La legge del Muay Thai", un film di arti marziali di produzione tailandese, la stessa di "Ong-Bak", uscito qualche anno fa e che ci era piaciuto abbastanza con un mix di umorismo surreale e combattimenti spettacolari. La scelta era tra questo e "Smockin' Aces", storia di killer di mafia a Las Vegas. Dopo qualche indecisione, [info]sottobosco ha detto: "Andiamo a vedere questo, l'altro potrebbe essere un po' troppo violento". Ricordiamoci queste parole perché torneranno a perseguitarci in seguito.
Il film racconta la storia di Kham, interpretato dal funambolico artista di boxe tailandese Tony Jaa, costretto ad andare in Australia a cercare i suoi due elefanti, catturati da una gang criminale per i suoi nefasti scopi. E questa è l'unica parte chiara e sensata della storia. Il titolo originale in tailandese è "Tom-Yum-Goong", che a questo punto posso solo immaginare che si traduca "Atti completamente casuali di violenza insensata", perché altro non mi viene in mente. Sia chiaro, da un film di questo tipo uno non si aspetta una trama alla stregua di un Martin Scorsese, ma una sceneggiatura dovrebbe avere almeno un senso, anche se il suo unico scopo è mettere in serie una sequenza di combattimenti di arti marziali.
Sul protagonista niente da dire: Tony Jaa è un gran manico, salta, piroetta, scalcia, colpisce e fa smorfie come nessun altro. Ma anche i combattimenti, che in un film del genere dovrebbero essere il punto focale della pellicola, non riescono a tenere interessato lo spettatore. Non per mancanza di coreografia o spettacolarità, anzi, ma per un eccesso di queste. Evidentemente il regista, obnubilato dai dollari guadagnati con Ong-Bak, ha deciso che il proverbio "il troppo stroppia" non va più di moda, e riempie il film con i combattimenti più assurdi, confusi e barocchi che abbia mai visto sul grande schermo.
Facciamo un esempio: la scena clou del combattimento finale è terribilmente cruenta. Noi l'abbiamo ribattezzata: "La scena delle mille fratture creative". Consiste in un combattimento dove ad ogni avversario viene fratturata una diversa parte del corpo in tutti i modi possibili. Sono cinque minuti interi di "crock" e di arti, gomiti, polsi, caviglie, piedi e in un'occasione anche il bacino, che si rompono. Dopo i primi tre minuti anche lo spettatore più sgamato inizia a provare fastidio ed un certo dolorino psicosomatico ad un paio di articolazioni. Se vi piacciono i combattimenti di arti marziali coreografati e spettacolari alla Matrix o alla Jackie Chan, andate a vedere un altro film; se invece vi piace sognare fratture scomposte durante la notte vi consigliamo caldamente questo.
E l'overkilling non finisce qui: scena di combattimento di metà film, in cui facciamo la conoscenza di uno dei cattivoni che Kham affronterà nello scontro finale. Questo è il dialogo tra regista e sceneggiatore che abbiamo immaginato abbia avuto luogo per decidere come girare questa scena:
Sceneggiatore: ...e qui i contendenti si affrontano all'interno di un tempio buddista!
Regista: Fico!
Sceneggiatore: E il tempio buddista è distrutto!
Regista: Magnifico!
Sceneggiatore: E il tempio buddista distrutto è IN FIAMME!
Regista; Geniale!
Sceneggiatore: E il tempio buddista distrutto in fiamme è ALLAGATO!
Regista: ...un momento, non staremo esagerando?
Sceneggiatore: Allora togliamo i coccodrilli?
Regista: Sì, dai, se no è poco credibile.
In compenso il film è socialmente impegnato, mettendo in evidenza l'ingiusta condizione delle donne tailandesi, alle quali viene impedito di diventare capo supremo di un impero del crimine, costringendole così a ricorrere a piani assurdi che prevedono il rapimento di elefanti per ottenere il loro scopo. Se non è commento sociale questo, non so cos'altro lo sia...
TRAMA IN GENERALE:
Il film inizia in un villaggio tailandese, dove la vita si svolge tranquilla, adulti e bambini vivono nell'innocenza del loro onorevole lavoro di prendersi cura degli elefanti.
Kham cresce in questo clima, onorando e venerando i grossi pachidermi. La maggior aspirazione del padre è quella di offrire il loro maestoso elefante al Re e che questi lo accetti come regalo (contento lui...).
Quando tutto è pronto, Kham e il padre portano i loro due elefanti (adulto ed elefantino) in città dove, a quanto pare, c'è una specie di festival e dove possono presentare l'elefante padre agli uomini del Re che lo valuteranno.
Qui succede il patatrac, biechi figuri sparano al padre di Kham e rubano entrambi gli elefanti, fuggendo fra la folla con annesso inseguimento.
A Kham non resta altro che seguire le tracce dei loschi individui fino in Australia, dove dovrà ritrovare i suoi elefanti e, già che passa di lì, sventare un complotto ai danni dello stato.
Quelle che seguono sono alcune scene che ci sono rimaste particolarmente impresse. ATTENZIONE: ci sono parecchi SPOILER.
Ci scusiamo con gli eventuali lettori se le scene che abbiamo selezionato possono dare la falsa impressione che il film sia comico (stile Jackie Chan o simile) e ci teniamo a precisare che invece il film si prende sul serio. Tutte le scene sono ammantate della più completa drammaticità e in questo senso devono essere intese.
LA SCENA DEI DANNI COLLATERALI
Ci troviamo in un karaoke impregnato dei decadenti costumi occidentali. Nel film tutti gli occidentali sono stupidi e/o cattivi, così come nei film hollywoodiani di qualche decennio fa lo era chiunque non vantasse origini wasp. Dunque, i frequentatori del karaoke sono tailandesi ma si vestono all'occidentale, sono ubriachi fradici e gracchiano nei microfoni credendo di cantare.
Irrompe Kham sfondando la porta: "Dove sono i miei elefanti?!?" (praticamente l'unica battuta che pronuncia durante tutto il film) e sbatte chiunque incontri contro i muri, stendendoli a suon di calcioni e gomitate sulla testa. Acchiappa il figlio del proprietario del karaoke, si butta giù dalla finestra e fugge su di una canoa a motore. Inizia un mega inseguimento in canoa a motore dove la parola d'ordine è: più esplosioni, più distruzione. Così, tanto per spendere soldi in inutili effetti pirotecnici. Vengono abbattute senza pietà le palafitte dei poveri disgraziati che hanno osato abitare sulla strada della fuga. La gente che si trovava a fare la spesa viene gettata nel fiume con tutta la mercanzia, negozio compreso. Ad un certo punto arriva un elicottero e Kham, con abile mossa, manovra la canoa in modo di far scontrare le due canoe degli inseguitori con l'elicottero, ne segue un'esplosione spettacolare.
Vista la 'strage' degli innocenti appena compiuta, lo spettatore si domanda: ma non è che magari sull'elicottero c'erano due poveri giornalisti che stavano riprendendo l'inseguimento per le news della sera?
Ma visto che Kham è buono (?) diciamo che sull'elicottero c'erano senz'altro due tizi cattivissimi.
Siamo ad un quarto d'ora di film e già abbiamo una ventina di contusi seri, un numero non precisato di passanti affogati, e minimo sei morti bruciati vivi.
LA SCENA DELLA GRANDE OCCASIONE MANCATA
Australia, Sidney.
Mentre si dirige verso l'uscita dell'aeroporto, Kham urta inavvertitamente un passante, i due si girano di scatto e si guardano in cagnesco. Il passante altri non è che... Jackie Chan! in un piccolo cameo. Dopo che lo spettatore ha potuto ben vedere il volto del passante, i due si scusano l'un l'altro ed ognuno continua per la propria strada.
Vedendo la scena lo spettatore pensa: Figo, Jackie Chan ha fatto un piccolo cameo!
Alla fine del film lo spettatore pensa: Ma perché Jackie Chan non l'ha rullato di botte finché poteva così il film finiva lì?
IL MEGA-COMPLOTTO, OVVERO: LA FIERA DELL'OVERKILLING
Locale gestito dalla mafia. Il Sottosegretario delle forze di Polizia è a convegno con un capomafia tailandese. L'incontro si svolge in una tinozza piena di fango (sì, proprio fango! Lasciamo l'acqua calda a quei bischeri della jakuza, il vero mafioso tailandese sa dove è meglio sguazzare.) Nella tinozza oltre ai due uomini ci sono un paio di donnine allegre ed una terza sta arrivando per inscenare una danza sexy, che consiste nel cospargersi la guepiere di fango, a beneficio del Sottosegretario. Il Sottosegretario non regge a tanto erotismo e si fa venire un attacco di cuore; mentre il poveretto sta morendo d'infarto irrompe un killer e gli spara alla testa.
Ma alla fine del film tutto diventa... chiaro(?) Scopo del mega-complotto era quello di mettere uomini chiave legati alla mafia all'interno delle forze di polizia.
Ora, il Sottosegretario è già ammanicato alla mafia, perché ucciderlo?
Ora, il Sottosegretario sta già morendo d'infarto... perché sparargli? Perché? Una morte naturale sarebbe stata troppo sospetta? I cattivi, presi da pietà, hanno voluto finirlo prima che soffrisse troppo? I cattivi, indispettiti, gli hanno sparato prima che morisse perché gli seccava che se ne andasse da solo dopo tutto quello che avevano architettato per farlo fuori? Lo scopriremo solo all'uscita della versione director's cut con le scene aggiunte... forse.
LA SCENA DEL "OGNUNO HA GLI SGHERRI CHE SI MERITA"
Magazzino in disuso di un palazzo fatiscente in un quartiere degradato. Lo spettatore, avendo ormai ben presente la tendenza all'overkilling da parte degli sceneggiatori, si immagina che probabilmente il quartiere è stato pure costruito su di un vecchio cimitero maledetto maori, ma nel film non viene espressamente detto.
Johnny, il mafioso figo, l'unico che in combattimento tiene testa a Kham, sta trattando una partita di zucchero di canna, ma potrebbe anche essere droga, intanto l'aspetto è lo stesso.
Kham irrompe nel magazzino in disuso del palazzo fatiscente nel quartiere degradato: "Dove sono i miei elefanti?!?" e via di botte a chiunque si avvicini.
Johnny, l'unico che tiene testa a Kham in combattimento, decide che adesso non ne ha voglia e batte in ritirata ma prima da l'ordine di uccidere Kham e chiama i rinforzi. Si attacca ad una catenella del cesso collegata ad una potente sirena. Il suono si propaga per tutto il quartiere. Vediamo in primo piano le strade che si riempono del suono della sirena; vediamo in primo piano i palazzi del quartiere che si riempono del suono della sirena; vediamo in primo piano una fila di rotelle di pattini... stanno arrivando gli sgherri a raccolta. Un momento: rotelle?!?
Nel magazzino irrompono decine di pattinatori e bikers, tutti i corrieri di Sidney restano paralizzati mentre decine di pony express sono in quel magazzino a farsi pestare da Kham.
LA SCENA DEL "CHE FINE HA FATTO JOHNNY?"
Johnny, il mafioso figo che in combattimento può tenere testa a Kham, dove mi***ia è finito? Non c'era nella scena del combattimento clou. Quella dove tutti i cattivi vengono sconfitti.
L'ultima volta che abbiamo visto Johnny, ecco cosa è successo:
Palazzo del grande conflitto finale, piano terreno. Il poliziotto buono affronta un poliziotto cattivo alleato della mafia e boss di Johnny. Johnny arriva nel corridoio teatro dello scontro con una pistola in mano. Il poliziotto buono prende in ostaggio il poliziotto cattivo e si fa scudo con il suo corpo, minacciando Johnny di uccidere il suo capo.
Johnny spara all'ostaggio. Taglio di scena. Johnny non compare più sullo schermo.
Allo spettatore restano le seguenti ipotesi:
1 - Johnny non ne aveva voglia di salire fino all'ultimo piano per affrontare Kham e se ne è andato dal palazzo.
2 - Johnny è stato ucciso fuori scena dal poliziotto buono.
3 - Johnny era un poliziotto infiltrato nella mafia e il suo scopo era uccidere il poliziotto cattivo.
4 - Johnny è in realtà il maestro della cerimonia del te di Jackie Chan, una volta recuperato il suo zucchero di canna ha raggiunto il suo padrone ad Hong Kong senza più nessun bisogno di affrontare Kham.
Grazie alla tessera del cinema abbiamo speso tre euro a testa per vedere questo film. Tre euro ben spesi per non restare con il dubbio se il film valesse la pena di essere visto.
(8 comments) - (Scrivi un nuovo commento)
[info]fiona_mckenzie
2007-08-10 12:19 am (local) (link) Track This
"Ma perché Jackie Chan non l'ha rullato di botte finché poteva così il film finiva lì?"
Mi vengono in mente tre ipotesi:
a) lo pagavano e non gli sembrava bello;
b) non ne aveva la forza;
c) non vedeva l'ora di andarsene da quel set.
Non pensavo esistessero robe del genere, io amo Jackie Chan, non molto i film troppo violenti, ma questo sembra peggio del mio peggio in assoluto (brother o sonatine non ricordo, ho rimosso, dove c'è una scena in cui sparano mitragliate per dieci minuti dieci nonostante al terzo minuto terzo erano già tutti stecchiti).
Il tuo taglia e cuci di questo film, però, è spettacolare ^_^