DEAD UNTILL DARK by Charline Harris
Jan. 15th, 2007 06:41 pmEcco un'altra recensione:
Titolo: Dead untill Dark
Autrice: Charlaine Harris
Serie: Sookie Stackhouse (book 1)
Libro autoconclusivo: sì
Lingua: Inglese
Tradotto in italiano: aggiornamento 2008: sì ed anche i libri successivi della stessa serie.
Ci troviamo in Louisiana in una cittadina conservatrice, dove tutti si conoscono (o questo è quel che credono) e il decoro è ancora la miglior moneta spendibile. Bon Temps è una cittadina tendenzialmente bigotta i cui scheletri riempono cimiteri ed armadi.
Sookie, o crazy Sookie, come tutti la chiamano ha un handicap, o così lo definisce lei, ossia: legge nella mente.
Sookie è telepate, riesce a leggere i pensieri di chi le sta attorno ma questa disabilità le ha portato sempre solo guai.
Sookie fa la cameriera, vive con la nonna ed ha una vita sociale praticamente inesistente. Le cose cambiano quando in città arriva William Compton, ossia Bill il Vampiro, per installarsi nella vecchia casa di famiglia.
Generalmente i benpensanti non vedono di buon occhio i vampiri ma nei confronti di Bill si innesca un paradosso che lo fa divenire tollerato dalla piccola cittadina, Primo: non è uno straniero ma è originario del luogo; secondo: quando era ancora umano ha combattuto nella guerra di secessione, evento che lo fa divenire relatore apprezzato del locale circolo “The Glorious Dead – I Gloriosi Caduti (in guerra)” al quale è iscritto chiunque possa vantare discendenze fra i fondatori di Bon Temps.
Inizia così la storia d'amore fra Sookie e il bello benpensante dannato e un paio di scene di sesso per la gioia del pubblico femminile non possono mancare. Ma non sono tutte rose e fiori, specialmente quando inizia una catena di delitti che tocca da vicino anche Sookie.
Sono molti in città ad avere dei segreti, compreso il capo di Sookie, Sam ed anche il fratello della protagonista non conduce una vita proprio esemplare...
Nel mondo creato dalla Harris i vampiri hanno fatto 'outing'. Grazie all'invenzione del sangue sintetico non sono più costretti a tendere agguati o a uccidere per nutrirsi ed è normale vederli in fila al supermercato o nei bar a loro dedicati come il pub Fangtasia.
Il personaggio di Sookie risulta, nella sua stravaganza, credibile e sensato (d'aiuto anche il fatto che il racconto sia narrato in prima persona). Gli ostacoli inventati dalla scrittrice per limitare i poteri mentali della sua protagonista sono inseriti con naturalezza; ostacoli necessari in quanto è difficile creare una trama gialla sensata quando il protagonista può leggere la mente degli indiziati.
L'abilità della scrittrice non sta nella trama complicata, perché complicata non lo è affatto, il segreto di Sam è facilmente intuibile. L'abilità consiste nel descrivere con coerenza il mondo di Sookie, il cuore di Bon Temps e dei suoi abitanti; un mondo dove i buoni sentimenti vengono costantemente intercalati a ben altro.
Il libro mi ha tenuto compagnia a sufficienza da convincermi a leggere anche il secondo della serie, sperando che Sookie non si trasformi man mano in una supereroina. Già alla fine del primo volume l'autrice le stava attribuendo poteri più forti di quelli che aveva alla partenza, vediamo se il personaggio ne uscirà guastato o riuscirà ad evolversi bene.
L'inglese è scorrevole e facile da comprendere grazie ad una costruzione grammaticale delle frasi non complessa. Ci sono come al solito alcune espressioni gergali non comprensibili per il mio livello di conoscenza della lingua ma per fortuna questo non guasta la lettura, che procede senza intoppi.
Ecco le prime frasi del libro per testare la "difficoltà" dell'inglese in cui è scritto:
Chapter 1
I'd been waiting for the vampire for years when he walked into the bar.
Ever since vampires came out of the coffin (as they laughingly put it) four years ago, I'd hoped one would come to Bon Temps. We had all the other minorities in our little town—why not the newest, the legally recognized undead? But rural northern Louisiana wasn't too tempting to vampires, apparently; on the other hand, New Orleans was a real center for them—the whole Anne Rice thing, right?
It's not that long a drive from Bon Temps to New Orleans, and everyone who came into the bar said that if you threw a rock on a street corner you'd hit one. Though you better not.
But I was waiting for my own vampire.
You can tell I don't get out much. And it's not because I'm not pretty. I am. I'm blond and blue-eyed and twenty-five, and my legs are strong and my bosom is substantial, and I have a waspy waistline. I look good in the warm-weather waitress outfit Sam picked for us: black shorts, white T, white socks, black Nikes.
But I have a disability. That's how I try to think of it.
The bar patrons just say I'm crazy.
Either way, the result is that I almost never have a date. So little treats count a lot with me.
Ed ecco un altro pezzo un po' più avanti:
"Even mine?" He sounded merely curious.
"No. That's why I like you so much," I said, floating on a sea of pinkish well-being. I couldn't seem to be bothered with camouflaging my thoughts.
I felt his chest rumble as he laughed. The laugh was a little rusty.
"I can't hear you at all," I blathered on, my voice dreamy. "You have no idea how peaceful that is. After a lifetime of blah, blah, blah, to hear ... nothing."
"How do you manage going out with men? With men your age, their only thought is still surely how to get you into bed."
"Well, I don't. Manage. And frankly, at any age, I think their goal is get a woman in bed. I don't date. Everyone thinks I'm crazy, you know, because I can't tell them the truth; which is, that I'm driven crazy by all these thoughts, all these heads. I had a few dates when I started working at the bar, guys who hadn't heard about me. But it was the same as always. You can't concentrate on being comfortable with a guy, or getting a head of steam up, when you can hear they're wondering if you dye your hair, or thinking that your butt's not pretty, or imagining what your boobs look like."
Titolo: Dead untill Dark
Autrice: Charlaine Harris
Serie: Sookie Stackhouse (book 1)
Libro autoconclusivo: sì
Lingua: Inglese
Tradotto in italiano: aggiornamento 2008: sì ed anche i libri successivi della stessa serie.
Ci troviamo in Louisiana in una cittadina conservatrice, dove tutti si conoscono (o questo è quel che credono) e il decoro è ancora la miglior moneta spendibile. Bon Temps è una cittadina tendenzialmente bigotta i cui scheletri riempono cimiteri ed armadi.
Sookie, o crazy Sookie, come tutti la chiamano ha un handicap, o così lo definisce lei, ossia: legge nella mente.
Sookie è telepate, riesce a leggere i pensieri di chi le sta attorno ma questa disabilità le ha portato sempre solo guai.
Sookie fa la cameriera, vive con la nonna ed ha una vita sociale praticamente inesistente. Le cose cambiano quando in città arriva William Compton, ossia Bill il Vampiro, per installarsi nella vecchia casa di famiglia.
Generalmente i benpensanti non vedono di buon occhio i vampiri ma nei confronti di Bill si innesca un paradosso che lo fa divenire tollerato dalla piccola cittadina, Primo: non è uno straniero ma è originario del luogo; secondo: quando era ancora umano ha combattuto nella guerra di secessione, evento che lo fa divenire relatore apprezzato del locale circolo “The Glorious Dead – I Gloriosi Caduti (in guerra)” al quale è iscritto chiunque possa vantare discendenze fra i fondatori di Bon Temps.
Inizia così la storia d'amore fra Sookie e il bello benpensante dannato e un paio di scene di sesso per la gioia del pubblico femminile non possono mancare. Ma non sono tutte rose e fiori, specialmente quando inizia una catena di delitti che tocca da vicino anche Sookie.
Sono molti in città ad avere dei segreti, compreso il capo di Sookie, Sam ed anche il fratello della protagonista non conduce una vita proprio esemplare...
Nel mondo creato dalla Harris i vampiri hanno fatto 'outing'. Grazie all'invenzione del sangue sintetico non sono più costretti a tendere agguati o a uccidere per nutrirsi ed è normale vederli in fila al supermercato o nei bar a loro dedicati come il pub Fangtasia.
Il personaggio di Sookie risulta, nella sua stravaganza, credibile e sensato (d'aiuto anche il fatto che il racconto sia narrato in prima persona). Gli ostacoli inventati dalla scrittrice per limitare i poteri mentali della sua protagonista sono inseriti con naturalezza; ostacoli necessari in quanto è difficile creare una trama gialla sensata quando il protagonista può leggere la mente degli indiziati.
L'abilità della scrittrice non sta nella trama complicata, perché complicata non lo è affatto, il segreto di Sam è facilmente intuibile. L'abilità consiste nel descrivere con coerenza il mondo di Sookie, il cuore di Bon Temps e dei suoi abitanti; un mondo dove i buoni sentimenti vengono costantemente intercalati a ben altro.
Il libro mi ha tenuto compagnia a sufficienza da convincermi a leggere anche il secondo della serie, sperando che Sookie non si trasformi man mano in una supereroina. Già alla fine del primo volume l'autrice le stava attribuendo poteri più forti di quelli che aveva alla partenza, vediamo se il personaggio ne uscirà guastato o riuscirà ad evolversi bene.
L'inglese è scorrevole e facile da comprendere grazie ad una costruzione grammaticale delle frasi non complessa. Ci sono come al solito alcune espressioni gergali non comprensibili per il mio livello di conoscenza della lingua ma per fortuna questo non guasta la lettura, che procede senza intoppi.
Ecco le prime frasi del libro per testare la "difficoltà" dell'inglese in cui è scritto:
Chapter 1
I'd been waiting for the vampire for years when he walked into the bar.
Ever since vampires came out of the coffin (as they laughingly put it) four years ago, I'd hoped one would come to Bon Temps. We had all the other minorities in our little town—why not the newest, the legally recognized undead? But rural northern Louisiana wasn't too tempting to vampires, apparently; on the other hand, New Orleans was a real center for them—the whole Anne Rice thing, right?
It's not that long a drive from Bon Temps to New Orleans, and everyone who came into the bar said that if you threw a rock on a street corner you'd hit one. Though you better not.
But I was waiting for my own vampire.
You can tell I don't get out much. And it's not because I'm not pretty. I am. I'm blond and blue-eyed and twenty-five, and my legs are strong and my bosom is substantial, and I have a waspy waistline. I look good in the warm-weather waitress outfit Sam picked for us: black shorts, white T, white socks, black Nikes.
But I have a disability. That's how I try to think of it.
The bar patrons just say I'm crazy.
Either way, the result is that I almost never have a date. So little treats count a lot with me.
Ed ecco un altro pezzo un po' più avanti:
"Even mine?" He sounded merely curious.
"No. That's why I like you so much," I said, floating on a sea of pinkish well-being. I couldn't seem to be bothered with camouflaging my thoughts.
I felt his chest rumble as he laughed. The laugh was a little rusty.
"I can't hear you at all," I blathered on, my voice dreamy. "You have no idea how peaceful that is. After a lifetime of blah, blah, blah, to hear ... nothing."
"How do you manage going out with men? With men your age, their only thought is still surely how to get you into bed."
"Well, I don't. Manage. And frankly, at any age, I think their goal is get a woman in bed. I don't date. Everyone thinks I'm crazy, you know, because I can't tell them the truth; which is, that I'm driven crazy by all these thoughts, all these heads. I had a few dates when I started working at the bar, guys who hadn't heard about me. But it was the same as always. You can't concentrate on being comfortable with a guy, or getting a head of steam up, when you can hear they're wondering if you dye your hair, or thinking that your butt's not pretty, or imagining what your boobs look like."