ALLA SCOPERTA DELL'ACQUA CALDA 2
Dec. 16th, 2006 02:49 pmAlla scoperta dell'acqua calda, stavolta in senso letterale. All'inizio di dicembre, quando sono ricominciati tosse e raffreddore, vado dal medico per farmi prescrivere qualcosa che mi rimetta in sesto entro il 13 dicembre (missione, fallita, purtroppo).
Il dottore ci pensa un po' su e poi mi consiglia di continuare con lo sciroppo (che già sto prendendo, al tempo ero soltanto alla mia quinta bottiglia in un mese); continuare con lo spray per la gola e mi prescrive un antinfiammatorio in pastiglie da prendere due volte al giorno. Poi, già, che c'è, come per un ripensamento, aggiunge: “E faccia i fumenti con acqua e sale, che le fanno bene.”
Resto un po' spiazzata e sul momento non riesco a fare nient'altro che annuire con annesso sorriso di circostanza.
In balia della mia ignoranza, esco dall'ambulatorio per recarmi in farmacia, telefonino alla mano:
bip bip bip bip... tu... tu... click!
“Pronto...?”
“Mamma, mi ha detto di fare i fumenti con il sale, devo comprare qualcosa?”
“Alla faccia del medioevo! No, non è l'aerosol, non devi comprare niente. Fai bollire l'acqua con il sale dentro e poi la respiri con l'asciugamano sulla testa.”
“Va bene...”
Mi ritornano in mente immagini di film in bianco e nero con gente che fa cose del genere su una bacinella di acqua bollente.
Ok, ora ho capito.
Mi armo di buona volontà e di paranoie all'atto pratico. Quanto sale devo mettere? Fino o grosso? Se è iodato va bene uguale, o forse è meglio? Quanto tempo devo restare? Posso tenere gli occhi aperti o li devo tenere chiusi? Il sale lo devo aggiungere prima o dopo che l'acqua bolla?
Interrogativi che risolvo come tutto il resto della mia vita: tiro un po' ad indovinare; così inizio il mio percorso di fumenti a base di vapore bollente e salato, sudando l'impossibile sotto all'asciugamano.
Due giorni dopo ho ancora la tosse ma tutti i punti neri sono spariti dalla mia faccia e il calore dell'acqua bollente mi ha reso le gote rosa (arrossate sarebbe il termine più appropriato, ma quel che conta è il tocco di colore.)
Ogni tanto qualcuno mi fa domande su questa pratica in uso presso i nostri antenati: “Ma non ci metti dentro niente? Tipo eucalipto che è balsamico?”
Eucalipto! Ma figurati se quando il mio dottore si è laureato l'Australia era già stata scoperta! Comunque mi viene la velleità di andare in farmacia a chiedere qualche strano intruglio da sciogliere nell'acqua, ma resisto alla tentazione dopo che mia cognata mi dice (e, senza rendersene conto, mettendomi in guardia): “I fumenti... non li farò mai più, li ho fatti una sola volta da piccola e sono stata male per tre giorni. Mi hanno sbloccato troppo facendomi venire la sinusite.”
Assimilo il concetto di un pericolo che ancora non conoscevo: l'overdose da fumento, e accantono l'idea dell'eucalipto. Il dottore ha detto: “acqua e sale”. Bene, solo acqua e solo sale sia. Anche perché, come dice mio padre: “Il sale cicatrizza.” A detta sua respirare sale fa bene, altrimenti perché i medici ti spedirebbero al mare appena possibile? Per farti togliere dalle palle?
Dopo quattro giorni di fumenti ho il palato leggermente salino. I cibi insipidi non sono più un problema. Quando tossisco (scusate lo schifo) posso sentire la buona sapidità del catarro che si stacca.
Ho ancora la tosse, ma nemmeno l'antibiotico me l'ha fatta passare, pertanto non considero i fumenti un metodo fallimentare. In effetti una sensazione di sollievo la danno, anche se immediata e minima. Se non altro quella di sentire un bel caldino dentro al torace e quella di stappare il naso anche se solo per dieci minuti. E forse è vero che il sale cicatrizza, perché a questo giro non ho avuto per nulla il naso screpolato a causa delle continue soffiature.
In quanto a me, fumenti a parte, dopo quattordici giorni di tosse, ho il torace talmente indolenzito da sentire delle fitte ogni volta che tossisco o che mi soffio il naso. Per non parlare di quando mi devo alzare dalla posizione supina... adesso posso capire cosa si prova ad avere una costola rotta (per quanto il dolore sia, nel mio caso, inferiore). I miei muscoli intercostali non avevano mai lavorato così tanto, quando l'acido lattico sarà stato smaltito, li avrò proprio belli in forma e tonici.
Il dottore ci pensa un po' su e poi mi consiglia di continuare con lo sciroppo (che già sto prendendo, al tempo ero soltanto alla mia quinta bottiglia in un mese); continuare con lo spray per la gola e mi prescrive un antinfiammatorio in pastiglie da prendere due volte al giorno. Poi, già, che c'è, come per un ripensamento, aggiunge: “E faccia i fumenti con acqua e sale, che le fanno bene.”
Resto un po' spiazzata e sul momento non riesco a fare nient'altro che annuire con annesso sorriso di circostanza.
In balia della mia ignoranza, esco dall'ambulatorio per recarmi in farmacia, telefonino alla mano:
bip bip bip bip... tu... tu... click!
“Pronto...?”
“Mamma, mi ha detto di fare i fumenti con il sale, devo comprare qualcosa?”
“Alla faccia del medioevo! No, non è l'aerosol, non devi comprare niente. Fai bollire l'acqua con il sale dentro e poi la respiri con l'asciugamano sulla testa.”
“Va bene...”
Mi ritornano in mente immagini di film in bianco e nero con gente che fa cose del genere su una bacinella di acqua bollente.
Ok, ora ho capito.
Mi armo di buona volontà e di paranoie all'atto pratico. Quanto sale devo mettere? Fino o grosso? Se è iodato va bene uguale, o forse è meglio? Quanto tempo devo restare? Posso tenere gli occhi aperti o li devo tenere chiusi? Il sale lo devo aggiungere prima o dopo che l'acqua bolla?
Interrogativi che risolvo come tutto il resto della mia vita: tiro un po' ad indovinare; così inizio il mio percorso di fumenti a base di vapore bollente e salato, sudando l'impossibile sotto all'asciugamano.
Due giorni dopo ho ancora la tosse ma tutti i punti neri sono spariti dalla mia faccia e il calore dell'acqua bollente mi ha reso le gote rosa (arrossate sarebbe il termine più appropriato, ma quel che conta è il tocco di colore.)
Ogni tanto qualcuno mi fa domande su questa pratica in uso presso i nostri antenati: “Ma non ci metti dentro niente? Tipo eucalipto che è balsamico?”
Eucalipto! Ma figurati se quando il mio dottore si è laureato l'Australia era già stata scoperta! Comunque mi viene la velleità di andare in farmacia a chiedere qualche strano intruglio da sciogliere nell'acqua, ma resisto alla tentazione dopo che mia cognata mi dice (e, senza rendersene conto, mettendomi in guardia): “I fumenti... non li farò mai più, li ho fatti una sola volta da piccola e sono stata male per tre giorni. Mi hanno sbloccato troppo facendomi venire la sinusite.”
Assimilo il concetto di un pericolo che ancora non conoscevo: l'overdose da fumento, e accantono l'idea dell'eucalipto. Il dottore ha detto: “acqua e sale”. Bene, solo acqua e solo sale sia. Anche perché, come dice mio padre: “Il sale cicatrizza.” A detta sua respirare sale fa bene, altrimenti perché i medici ti spedirebbero al mare appena possibile? Per farti togliere dalle palle?
Dopo quattro giorni di fumenti ho il palato leggermente salino. I cibi insipidi non sono più un problema. Quando tossisco (scusate lo schifo) posso sentire la buona sapidità del catarro che si stacca.
Ho ancora la tosse, ma nemmeno l'antibiotico me l'ha fatta passare, pertanto non considero i fumenti un metodo fallimentare. In effetti una sensazione di sollievo la danno, anche se immediata e minima. Se non altro quella di sentire un bel caldino dentro al torace e quella di stappare il naso anche se solo per dieci minuti. E forse è vero che il sale cicatrizza, perché a questo giro non ho avuto per nulla il naso screpolato a causa delle continue soffiature.
In quanto a me, fumenti a parte, dopo quattordici giorni di tosse, ho il torace talmente indolenzito da sentire delle fitte ogni volta che tossisco o che mi soffio il naso. Per non parlare di quando mi devo alzare dalla posizione supina... adesso posso capire cosa si prova ad avere una costola rotta (per quanto il dolore sia, nel mio caso, inferiore). I miei muscoli intercostali non avevano mai lavorato così tanto, quando l'acido lattico sarà stato smaltito, li avrò proprio belli in forma e tonici.