Appunti di viaggio sparsi: IL BRITSH MUSEUM
L'entrata al British Museum è gratuita; sparsi qua e là ci sono i contenitori delle donazioni per chi le vuole lasciare. Visto da fuori il British è un altro di quegli edifici che vorrebbe assomigliare ad un tempio greco, all'interno invece è molto particolare: ha infatti un'enorme corte coperta da un tetto in vetrocemento (o simile); luminosa ed al tempo stesso riparata dalle intemperie. La collezione ospitata nel museo è enorme, è impossibile guardare tutto in un giorno solo, così abbiamo scartato le sezioni già viste e riviste in altri musei per concentrarci su quelle più particolari, come la scultura babilonese, quella tailandese, le opere africane e la sala precolombiana. Non possono mancare poi le visite ai reperti cult come la Stele di Rosetta, i fregi del Partenone e il teschio di cristallo maya (anche se poi è stato dimostrato essere un falso). La parte che mi è piaciuta di più è stata la sala delle sculture al piano terra. L'ambiente è enorme, il soffitto altissimo, si passeggia fra le colossali sfingi che un tempo erano poste ai lati dei cancelli con l'impressione di essere stati teletrasportati sul set di uno di quei film tipo "Colosso di Rodi". Non c'è il divieto il scattare foto, si può fotografare qualsiasi cosa. Come scelta personale ho deciso di non utilizzare il flash anche se non era espressamente vietato. In realtà la sorveglianza è molto discreta, tanto che non l'ho neanche notata, eppure malgrado questo tutti i visitatori hanno un contegno di massimo rispetto per le opere, anche per quelle appoggiate lì in mezzo alla stanza senza una bacheca a protezione. Non posso fare a meno di pensare che se invece dell'austera Britannia fossimo stati in Italia, attorno alla Stele di Rosetta ci sarebbe stato il fossato con tanto di filo spinato ed i custodi sarebbero corsi di continuo dietro a orde di ragazzotti che tentavano di saltare a cavalcioni delle statue per farsi la foto. Eppure una volta varcata la porta del museo, la gente di tutto il mondo diventa improvvisamente compita e rispettosa; sarà l'atmosfera che si respira qui, oppure sarà che ci sono andata in 'bassa stagione' e non c'era ressa. Poca gente: pochi schiamazzi. Qua sotto due delle centinaia di foto che ho scattato, un teschio atzeco rivestito in lapislazuli: E la Stele di Rosetta: Durante il pranzo nella caffetteria della corte, poi, ci siamo intrattenuti a guardare il lavavetri che si giostrava fra le sue corde di sicurezza molto, mooolto, più in alto di noi: |